Monitoraggio Ostreopsis Ovata. Fase di allerta ma nessun pericolo

Dal mese di giugno a settembre, ogni quindici giorni, Arpal esegue il monitoraggio dell’Ostreopsis ovata.

Ostreopsis ovata è una microalga che appartiene alla famiglia delle Ostreopsidaceae. È una specie di probabile origine tropicale, individuata in diverse zone del Mediterraneo a partire dalla fine degli anni novanta.

Ostreopsis ovata è praticamente invisibile a occhio nudo: le sue dimensioni variano fra i 27 e i 35 micrometri (μm) in larghezza e fra i 47 e i 55 μm in lunghezza (1 μm= 1 millesimo di millimetro).

Ostreopsis ovata vive nei primi metri vicini alla riva, in acque poco profonde, ancorata alle macroalghe che popolano comunemente le scogliere; non si trova su sabbia e su fondali che degradano rapidamente.  

In condizioni persistenti di alte temperature, elevato irraggiamento solare e scarso moto ondoso o riciclo delle acque, si può verificare la cosiddetta fioritura (o bloom) algale. La fioritura è un fenomeno naturaledurante il quale ogni cellula si duplica, aumentando di numero esponenzialmente in breve tempo. Durante la fioritura Ostreopsis risulta “visibile” anche ad occhio nudo, perché le cellule, riproducendosi, si accumulano sul fondo a formare ammassi filamentosi di colore marrone-ruggine. Raggiunto il culmine della fioritura, il numero di cellule cala repentinamente.   

Durante la fioritura può, in alcune occasioni molto particolari e tuttora allo studio di diversi gruppi di ricerca internazionali, rilasciare una tossina, oggigiorno identificata come ovatossina (parente della palitossina, ma molto meno pericolosa per la salute umana).

La fioritura è una condizione necessaria ma non sufficiente per il rilascio della ovatossina: ci sono stati episodi di tossicità con poche migliaia di cellule/litro, mentre altre fioriture con milioni di cellule/litro sono risultate innocue.

Gli effetti prodotti sull’uomo, causati dal contatto e dall’inalazione dell’aerosol marino, sono temporanei e rapidamente reversibili, e riguardano le prime vie respiratorie; solo talvolta si sono registrati stati febbrili.

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito ARPAL Liguria

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